venerdì 25 maggio 2018

Recensione "My capricorn friend" di Otsuichi

La lettura di questo manga non è stata certo facile, sono argomenti che mi sconvolgono sempre, quello del bullismo e della violenza brutale in generale, eppure c'è stato qualcosa che non mi ha emozionato come speravo.



"My capricorn friend"
di Otsuichi


Editore: J-Pop
€6,50 · 192 p.
Genere: manga, fumetti, fiction, seinen
Trama: Naoto Wakatsuki, vittima di inumani atti di bullismo, per l'esasperazione finisce per uccidere il suo aguzzino. Sentendosi in colpa per aver sempre assistito ai suoi maltrattamenti senza muovere un dito, Yuya decide di scappare insieme al ragazzo, ma una scioccante verità li attende alla fine della loro fuga, insieme a un futuro davvero straziante...





Recensione


Il bullissimo non è un argomento semplice da trattare, spesso ci si concentra troppo nella violenza vera e propria quando lo si racconta e poco sul lato psicologico di chi fa e di chi subisce. Come spesso si sa, chi commette atti di bullismo ha dei problemi, ma vengono abitualmente ignorati e poco approfonditi. Se maltratti qualcuno, se picchi qualcuno sei cattivo, punto e basta. Ho parlato fino allo sfinimento di questo argomento sulla mia recensione della seconda stagione di 13 Reasons Why, che trovate qui. È un vero caso che abbia affrontato dei generi artistici diversi, serie tv e manga, che hanno in comune lo stesso argomento e purtroppo anche lo stesso difetto.

My capricorn friend è un manga potente, fin dalle prime pagine. Ti lascia con una amarezza, con un senso di impotenza che in pochi sanno davvero trasmettere e in questo Otsuichi è stato impeccabile. Anche se sottoforma di disegni un atto di violenza, di bullismo, ferisce come una spada. La cosa che fa veramente stare male non è tanto la violenza in se, ma il menefreghismo di chi vede accadere certe cose e, pur avendo il potere, non interviene. Professori che sanno, ma che non dicono; studenti che vedono, ma che ignorano; "amici" che sostengono chi vessa, senza porre domande. È un cane che si morde la coda.
I nostri due protagonisti sono agli antipodi si potrebbe pensare. Wakatsuki è vittima di bullismo, tutti lo sanno, tutti lo vedono, ma decidono prontamente di lasciare correre, di ignorare per non finire come lui. Uno di questi è Yuda, un ragazzo come tanti che vorrebbe agire, ma che non lo fa. Il primo, distrutto dalle vessazioni e dalle umiliazioni continue, decide di compiere un atto disperato e di liberarsi della persona che gli sta rovinando la vita; il secondo lo vede per caso uscire da un vicolo e capisce immediatamente cos'è successo, in fondo non si sorprende nemmeno così tanto.

La prima parte del manga è bella, interessante, approfondisce abbastanza bene come il bullismo venga visto da una terza persona non personalmente coinvolta. Tuttavia la personalità di Yuda non è molto sfaccettata, come neanche quella di Wakatsuki del resto, che più che un vessato che ha appena commesso un omicidio sembra solamente un ragazzino che ha rubato delle caramelle al supermercato. Manca tutta la parte psicologica che sta dietro alle vicende. Wakatsuki non sembra né sconvolto, né sollevato per quello che ha appena fatto; vaga in balia degli avvenimenti senza che ci venga davvero data una spiegazione per ciò che sta passando e che ha dovuto affrontare.
La figura del bullo è solamente di cornice, non è molto rappresentata. È un bullo come tanti, poco approfondito e dalla caratterizzazione praticamente assente; sappiamo solamente il suo nome e che godeva nel vessare Wakatsuki, ma non il perché. Stesso vale per gli altri personaggi, li vediamo in qualche pagina, ma sappiamo molto poco di loro.

Secondo me, questo manga aveva un grandissimo potenziale, in parte sfruttato e in parte no. Alcune vicende sono molto veritiere, come ad esempio il senso di colpa che spinge Yuda ad aiutare Wakatsuki, ma al contempo è tutto molto abbozzato e lasciato alla superficie. Ho avuto come la sensazione che alla fine, si ha solamente scalfito ciò che è davvero successo, ciò che ha spinto l'assassino a compiere un gesto tale per liberarsi. Manca terribilmente qualcosa, qualcosa di importante che lascia la lettura di questo manga un po' insapore; all'inzio è molto inteso, ma poi quella sensazione svanisce nel nulla.

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